Cari amanti di grafica, oggi vi darò 7 consigli per creare un logo professionale.
Creare un logo professionale non è una questione solo teorica, ma nemmeno pratica, ci sono dinamiche che vanno al di fuori dei suddetti concetti.
Per esempio saper gestire il cliente, nel logo design è un tasto molto delicato. Il primo punto si focalizza proprio su questo.
Ma andiamo passo, passo e vediamo punto per punto.
Consiglio n.1 per la creazione di un logo
Facciamo scelte grafiche che non in base al nostro gusto o a quello del nostro cliente, ma in funzione della comunicazione da offrire per raggiungere un determinato obiettivo.
Ecco so che questa cosa non è facile perché molto spesso ci troviamo di fronte ad un cliente che ha delle idee, che magari non sono corrette e noi dobbiamo spiegare che sta sbagliando.
Se sei uno junior designer, è ancora hai poca esperienza capisco che non è facile stabilire cosa effettivamente è adeguato per una determinata situazione, ma se già ai più di 2/3 anni di esperienza spiega al cliente nel modo giusto, educato è comprensibile cosa secondo te andrebbe fatto e soprattutto perché!
Dimostriamo così di essere esperti ma sempre con rispetto, dando una spiegazione esauriente.
Ecco a questo consiglio dire che c’è una variante, la possiamo chiamare consiglio 1.1:
Se in fase di testing, ti renderai conto che invece il cliente aveva ragione e non tu, cosa che può succedere, vi garantisco che non è un problema, puoi cambiare idea nessuno te lo vieta.
Qualcuno mi chiederà: “ma come vengo visto dal cliente?”
Ti rispondo:”bene!”
Bene per 3 motivi:
- Perché stai dimostrando di non essere superficiale e di non dare nulla per scontato, anche ciò che avevi già definito come consolidato.
- Dimostri di non essere nella categoria dei professionisti del tipo “so tutto io” che sono ovviamente odiosi.
- Stai effettivamente dicendo al cliente che lui ha ragione e tu avevi torto e ti garantisco che ne sarà lusingato.
Consiglio n.2 per la creazione di un logo
Non seguire le mode
Creare un logo in base ad una moda o ad una tendenza del momento è pericoloso, quel logo potrebbe avere vita breve e successivamente essere obbligati, nel giro di pochi anni, a rifare un restyling, ricordiamo che le mode cambiano, i loghi quelli fatti bene non dovrebbero mai cambiare. Al limite possono subire leggere variazioni!
Per farvi un esempio ci sono dei loghi che non hanno mai subito particolari evoluzione o magari minime-minime come il logo Nike o il logo Chanel o il logo Louis Vuitton.
Consiglio n.3 per la creazione di un logo
Lavora anche su uno sfondo scuro: crea una versione negativa del logo
Ricordiamo che il logo deve essere versatile per poter essere utilizzato su diversi contesti. Quindi se quel brand deve stampare il logo su una parete scura o su indumenti scuri, è ovvio che deve avere una variante negativa, ma ti garantisco che se creerai un logo minimal, la variante non sarà quasi mai un problema.
Consiglio n.4 per la creazione di un logo
Fai test di riduzione
Quando crei un logo e lo vedi nel tuo bel monitor full hd di 21 pollici o magari di 27 pollici (gigantesco), magari pensi:
“wow che bello”
Vedi tutti i dettagli grandi grandi, ma il “wow” deve rimanere tale anche quando si riduce la sua dimensione.
Considera oggi che i loghi sono maggiormente utilizzati a piccole dimensioni. Pensate che i siti oramai sono visitati all’ 80% da mobile, quindi i loghi sono
piccoli, come per le firme mail o i social network e così via.
Consiglio n.5 per la creazione di un logo
Testa una bozza da diverse prospettive
Quando crei una bozza a matita che secondo te è valida, naturalmente dovrai poi vettorializzarla.
Ora crea diverse varianti della stessa, solo facendo testing, si arriva ad un risultato eccellente, quindi prova anche qualcosa che apparentemente
ti può sembrare stupido, ma potrebbe essere utile per uno step successivo per poi arrivare ad una variante sempre più interessante e impattante.

Consiglio n.6 per la creazione di un logo
Prenditi il tuo tempo
Che cosa voglio dire?
Quando digitalizzi una bozza e ti sembra OK, non è detto che lo sia!
Questo perché magari ci lavoriamo da un paio di ore e ci siamo tra virgolette abituati al suo design. E’ come se la nostra testa si accontentasse del risultato finale.
Posso dire che succede molto spesso!
Ma se noi ci trovassimo in un altro contesto e vediamo tale proposta, magari troveremmo dei difetti.
Quindi rivediamo quella bozza il giorno dopo, con un neutrale senso critico.
Dobbiamo essere i primi a criticare la nostra creatura, questo modus operandi ci permetterà di crearla sempre più di impatto.
Consiglio n.7 per la creazione di un logo
Non partire obbligatoriamente dallo sketch
Ok, la regola dice di partire dallo sketch, ma conoscere le regole ci permette a volte di infrangerle.
Per esempio, se ho come obiettivo finale quello di creare un logo wordmark perché abbiamo fatto un analisi, abbiamo studiato l’azienda, i competitor e soprattutto il naming. Un logo che effettivamente è completamente testuale.
In questo caso, io non parto mai dallo sketch, ma decido di partire dalla scelta del font. Una volta scelto, potrò modellarlo in base alle esigenza comunicative.
Se questo articolo ti è stato utile, scrivilo nei commenti. Se invece hai un tuo consiglio da condividere, scrivi pure!😀
Lascia un commento