Differenza tra font Serif e Sans-Serif

Chiunque lavora nell’ambito del design conosce la differenza tra font Serif e font Sans-Serif.

I caratteri Serif e Sans-Serif sono caratteri tipografici che inviano messaggi completamente diversi, soprattutto quando vengono scelti per un logo, una pubblicità o in generale una grafica. Entrambi concorrono a dare una precisa idea di cosa si sta comunicando.

È importante per ogni brand riuscire a comunicare chiaramente la propria identità e farlo attraverso il design. Ecco perché quando si tratta di caratteri, si hanno a disposizione moltissime scelte, dall’Helvetica al Times New Roman, ma prima di poter scegliere quale font è più adatto, è importante conoscere la differenza le due categorie principali, appunto i caratteri Serif e Sans-Serif.

Quindi, qual è la differenza tra caratteri serif e sans serif? Cosa comunica ciascuna categoria? E che tipo di design scegliere?

Facciamo un’analisi approfondita dei caratteri serif e sans serif per capire meglio quale categoria rispetta meglio le diverse occasioni.

Serif o Sans-Serif? Questo è il problema!

La differenza tra le due tipologie di font viene suggerita dal nome stesso: ossia la presenza o l’assenza di serif, o grazie, all’interno delle lettere.

Il serif è una linea decorativa che si può trovare aggiunta all’inizio e/o alla fine della lettera, e che crea piccoli piani orizzontali e verticali all’interno di una parola.

Questo vuol dire che i caratteri serif hanno delle linee decorative chiamate comunemente code o piedi, mentre i caratteri sans serif non possiedono queste caratteristiche, per questo sono costituiti da linee più semplici e pulite, che hanno la stessa larghezza in ogni parte.

I caratteri serif più conosciuti?

  • Times New Roman
  • Garamond
  • Georgia
  • Courier New

Vuoi sapere quali sono i font serif famosi? Vai in questo articolo.

Tra i font Sans-serif invece troviamo i popolari:

  • Futura
  • Calibri
  • Helvetica
  • Montserrat
  • Arial

Vuoi sapere quali sono i font Sans-Serif famosi? Vai in questo articolo.

La scelta dei caratteri serif o sans-serif dovrebbe basarsi su diverse considerazioni relative al progetto in opera o allo stile del design.

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Perché scegliere un carattere serif?

I caratteri serif, che alcuni ritengono aver avuto origine dall’alfabeto latino nell’antichità romana, vengono solitamente utilizzati nei testi lunghi come libri, giornali e la maggior parte delle riviste.

Si tratta dello stile tipografico stampato più comunemente utilizzato, proprio perché piacevole nella lettura della carta stampata.

I font serif sono talvolta considerati più classici e formali, mentre i font sans-serif sono spesso considerati più minimalisti o casual.

Scegliere un carattere serif significa dare un tono più tradizionale ai propri progetti: sono caratteri che ricordano i temi più classici, formali e sofisticati. Per questo motivo sono l’ideale per i marchi tradizionali che vogliono essere visti come affidabili e consolidati nel mercato.

L’originalità dei caratteri sans serif

Le lettere sans serif iniziarono ad apparire sulla carta stampata nel 1805 e divennero sin da subito popolari per la loro chiarezza e leggibilità, ideali per pubblicità di piccole dimensioni e anche per le grandi stampe.

I caratteri sans serif sono diventati i più diffusi per la visualizzazione del testo sugli schermi dei computer che tendono a fare fatica a mostrare i dettagli serif in caratteri così piccoli.

I caratteri sans serif sono l’ideale per testi più brevi come titoli, intestazioni, testi di infografiche. Le lettere sans-serif sono semplificate e sono l’ideale per testi dalle dimensioni molto ridotte. Al contrario dei caratteri serif che abbracciano la tradizione, i caratteri sans-serif hanno una raffinatezza moderna e restano minimali, semplicisti e postmoderni.

I brand che puntano ad un risultato più giovane e accessibile prediligono i caratteri sans serif.

Essi, infatti, sono più leggeri rispetto alla controparte pesante e tipicamente aziendale. In questo modo i brand vogliono comunicare una qualità più giovane e moderna data da linee nitide e pulite, a volte anche più giocose. Ideali per le start up e i progetti di branding più creativi.

Sono tanti anche i brand che per rinnovarsi passano da loghi con carattere serif a uno sans serif.

Ad esempio, il logo di Google è passato a un carattere sans serif nel 2015, dando un aspetto più accessibile e moderno e sottolineando l’evoluzione del marchio.

font sans serif

Come scegliere il carattere giusto?

La scelta tra l’utilizzo di un carattere serif e uno sans serif può dipendere dal mezzo e dal messaggio. Quello che conta è infatti anche considerare dove le persone usufruiranno del font, se si tratta di un canale digitale o cartaceo, per esempio.

Meglio quindi fare una selezione di caratteri da utilizzare confrontandoli in diverse dimensioni per vedere anche che effetto possono avere. Infine, è fondamentale considerare anche l’abbinamento con gli altri caratteri, come ad esempio titoli e sottotitoli per armonizzare il tutto.

La scelta del font apparentemente è una scelta di gusto, ma è fondamentale tenere presente tutti questi fattori che incidono notevolmente sulla comunicazione, in qualsiasi ambito.

In ogni caso, è sempre meglio puntare a facilitare la lettura per il pubblico e far sì che questa risulti sin da subito chiara e lineare, poco ostica, altrimenti risulta respingente e di conseguenza poco efficace.

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