
Possiamo sicuramente affermare che il logo Bauli è sempre stato uno dei più riconoscibili e presenti all’interno degli scaffali dei supermercati e nelle nostre case. Onnipresente nel periodo natalizio, l’azienda Bauli è riuscita a dettare la moda, rendersi iconica e riconoscibile come poche altre sul mercato nazionale e internazionale.
Scoprirne i segreti e vedere come una piccola azienda è riuscita a trasformare una passione artigianale in un brand internazionale è davvero curioso. Cerchiamo di vedere insieme che tipo di impostazione Bauli ha dato alla propria identità visiva (Brand identity).
Vuoi conoscere l’evoluzione di loghi famosi, vai alla sezione dedicata.
Indice

La storia di Bauli
Il marchio Bauli nasce nel 1922 a opera di Ruggero Bauli, il grande patriarca aziendale che ha la volontà di aprire a Verona un laboratorio artigianale puntando su di un’eccellenza ovvero sulla ricetta del Pandoro di Verona, una ricetta tradizionale ed esclusiva.
Cinque anni dopo, nel 1927, Ruggero Bauli come tanti uomini e donne dell’epoca tenta una nuova vita oltre patria: si imbarca sul piroscafo Principessa Mafalda e parte per l’Argentina. La nave affonda, e Bauli è uno dei pochi sopravvissuti alla tragedia.
In Sudamerica Bauli apre un negozio di dolci e la sua abilità artigianale gli porta subito gran successo ed è così che nel 1937, dieci anni dopo, ritorna a Verona e riapre l’azienda. Un laboratorio e la sua capacità lo proiettano ben presto come la prima pasticceria della città.
È solo nel 1950 però che Bauli avvia la propria produzione industriale per servire tutte le case italiane.

Storia del logo Bauli
Il primo logo Bauli era composto dal nome aziendale, scritto con sfondo bianco scritto in stile gotico, tutto maiuscolo e con le lettere contornate dal colore oro e dal colore viola.
Da sempre ad accompagnare il logotipo vi sono le parole Verona e Pandoro: due tipicità sulle quali il marchio Bauli vuole puntare per costruire la sua influenza mondiale e che per questo decide di includere nel suo stesso logo.
Una delle caratteristiche aziendali è sempre stata la coerenza espressiva, anche durante le espansioni, ha sempre avuto un target di pubblico ben definito e ha deciso di puntare fortemente sulla caratterizzazione e la storicizzazione del logo.
Bauli ha legato la propria immagine e la storia del suo logo anche alla tipicità del suo packaging e al colore lilla, facilmente riconoscibile dello stesso. Proprio per questo è spesso possibile vedere il logo Bauli contornato dal colore violetto prediletto del packaging originale.
In questo caso non sono apportate modifiche alla scritta: lo stile leggermente gotico sopravvive, così come la sinuosità delle lettere e la loro caratterizzazione sbarazzina con viola e oro.
Durante gli anni, il logo Bauli ha subito pochissime variazioni rimanendo sempre identico a sé stesso, come a testimoniare che l’azienda non cambiava la propria impostazione di pasticceria artigianale. Dal 1950 ci sono state davvero pochissimi cambiamenti.
Negli anni, con l’espansione del gruppo si succedono pochi cambiamenti.
In alcune campagne di marketing il panettone, i pandori e la colomba Bauli acquistano una ulteriore scritta: fatti con il cuore. Questa scritta si posiziona subito sotto al logo originale e ne riprende lo stile.
Infine, il gruppo si storicizza e nel 2015 decide di lanciare, per Natale, una linea esclusiva dedicata alla GDO.
Una linea di lusso, che possa diventare un regalo gradito che punta su un restyling personalizzato: dove oro e nero diventano segno di lusso.
Il wordmark rimane lo stesso, per la riconoscibilità della ricetta, ma viene aggiunto un font che ricordi una firma svolazzante e si aggiunge “ricetta del fondatore”.
Anche in questo caso il packaging diventa parte della brandizzazione di questo nuovo tipo di dolci da regalare ed è così che il violetto della confezione diventa più sfumato, accompagnato da nero e oro che ne segnano la definitiva esposizione luxury.
Nel 2020 Bauli è oramai un marchio consolidato in tutte le case italiane e vende all’estero fatturando milioni di euro, ed è così che il marchio si evolve. Mantiene la propria identità visiva, ma sulla sua sommità compare la scritta “Gruppo” a consolidare la nuova forma aziendale, che negli anni ha incorporato diverse realtà e acquisito molte aziende dolciarie in Italia e nel mondo.
Nel 2022 l’azienda interviene, nuovamente sul logo.
Scompare la scritta gruppo, sostituita da una data, ovvero quello della nascita del primo forno di Ruggero Bauli, il 1922, che segna la lunga tradizione.
Il font del wordmark rimane lo stesso, così come la sua impostazione grafica, ma dopo tantissimi anni, cambia il suo colore.
Scompaiono per questo le caratterizzazioni viola e oro su sfondo bianco e si sceglie lettere piene e colorate di un marrone dorato molto potente alle quali si sceglie di porre risalto con un gioco di luci, in questo modo si cerca di dar loro una diversa dimensione: un approccio di luci e ombre quasi tridimensionale.
A distanza di qualche mese, sembra che il logo Bauli definitivo sia nuovamente quello del restyling del 2020, senza la scritta Gruppo.
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