
In questo articolo scopriamo come nasce e come si evolve il logo Enel.
Tutti conoscono Enel sia attraverso il suo nome che con il suo logo, la società, è riuscita a creare un’immagine forte e precisa di sé stessa. Un vero e proprio colosso transnazionale che opera nei settori luce e gas e che arriva in tutto il mondo, pochi sanno che Enel è la contrazione di Ente Nazionale per l’Energia Elettrica.
Scopriamo i segreti dietro l’elaborazione dell’immagine visiva di Enel, quante volte il suo logo è cambiato negli anni e quali strategie sono state usate per elaborare il logo Enel.
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Indice

La storia del Enel

L’azienda Enel nasce nel 1962, è un ente pubblico deputato alla nazionalizzazione del settore dell’energia elettrica.
Il compito della neonata azienda era garantire la quantità di energia elettrica e di gas necessarie a quelle che erano le esigenze di sviluppo industriale ed economico della nazione.
La società da allora è stata parte della storia italiana e nel 1999 è diventata una consociata statale ovvero una società privata con una certa partecipazione statale, questo per adeguarsi a quelle che erano le esigenze di liberalizzazione del mercato.
L’azienda conta, nella sua storia, ben cinque loghi aziendali e ognuno di essi racconta una specifica era del mercato energetico italiano e internazionale e proprio per questo diventa così interessante analizzarne gli spunti creativi.
Storia del logo Enel
Il logo Enel ha subito negli anni diverse rivisitazioni, tutte capaci di adattarsi a quelle che erano le esigenze funzionali al mercato italiano e allo spirito del tempo.
Nel 1962, quando nasce l’azienda, per esempio il logo è principalmente testuale, qui il font è semplice e leggero. Quello che si vuole trasmettere sono i valori funzionali dell’azienda e la sua efficace immediatezza.
Il logo azzurro su sfondo bianco richiama le energie naturali che si andranno ad utilizzare, mentre la scritta Serif viene circondata da un rettangolo ad angoli arrotondati. Si sceglie uno stile semplice perché è proprio ciò che in quel momento serve ricordare: la semplicità dietro la fusione di ben 10 aziende.
Questo logo rimane invariato per diversi anni: dura dalla creazione di Enel fino agli anni Ottanta e copre così ben vent’anni di storia italiana. In questo tempo l’azienda diventa riconoscibile, come per il suo logo.
Negli anni Ottanta però Enel ha bisogno di ridisegnare la propria immagine, deve rimanere in corsa con le esigenze degli italiani e negli anni Settanta, durante la crisi economica, si è aperta alle energie rinnovabili: come sintetizzare tutto questo se non con un logo potente?
Il logo viene quindi completamente ridisegnato e diventa estremamente complesso:
- La scritta Enel viene formata da carattere minuscolo;
- La “E“ iniziale ha una forma molto avvolgente tanto da assomigliare a una “C” o una “G”;
- Nel logo si inserisce il simbolo di una saetta a rappresentare l’energia elettrica.
Si cerca di dare quindi un’immagine di potenza e di richiamare l’energia utilizzata maggiormente. Il colore che viene utilizzato è il nero.
Il logo però risulta poco leggibile e capace di adattarsi esclusivamente a un’azienda di cui già si conosceva il nome.
Il logo aziendale permane per tutti gli anni Ottanta e viene cambiato a inizio anni Novanta. Proprio nel 1991 si decide, infatti, di operare un cambio di rotta e di ritornare a un logo più pulito, capace di risolvere tutti i problemi di leggibilità.
La parola Enel riacquista linearità e viene scritta in sans serif, precisamente con il carattere Futura; si sceglie un audace corsivo maiuscolo per dare l’idea di dinamismo e potenza. E questo alla vigilia della trasformazione aziendale in una società per azioni.
Nel 1998 arriva, invece, il logo al quale siamo tutti abituati ad associare Enel, l’azienda cambia completamente la propria immagine visiva. Il design è pensato da Bob Noorda e incorpora diversi elementi come l’albero, il sole e i raggi solari.
A cosa possiamo associare questa immagine?
L’albero rappresenta le fonti rinnovabili e l’attenzione dell’azienda per l’ambiente e le priorità di tutela dell’ecosistema; il sole invece richiama il concetto stesso di energia e i raggi sono tutte le varie diramazioni aziendali (sono infatti 9 come sono 9 le diramazioni di Enel).
All’interno del logo capeggia ben presente e visibile anche l’acronimo Enel.
Questo logo dura diversi anni e viene ripensato solo nel 2016, sviluppato da Wolff Onlins, preserva i colori precedenti ovvero il blu e l’arancione; oltre a questo però si ridisegna completamente il logo: scompaiono l’albero e il sole. In questo logo si vuole rappresentare la potenza e la dinamicità aziendale attraverso il cursore grigio in costante movimento nella scritta.
Questa versione del logo Enel cambia di nuovo per affrontare le esigenze comunicative di una nuova era e dimostra come anche un’azienda fortemente radicata nelle usanze nazionali e internazionali abbia bisogno di aggiornare la propria immagine per trasmettere di volta in volta diversi valori aziendali e diversi stimoli.
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