
In questo articolo scopriamo la storia e l’evoluzione del logo Rai.
La Rai è la televisione di Stato italiana. Milioni di persone sono cresciute vedendo i suoi programmi e, com’è giusto che sia, la sua identità visiva e il suo logo hanno subito diverse variazioni per adattarsi al contesto storico nazionale.
Studiare e cercare di capire come si è evoluto il logo Rai negli anni è davvero interessante e ci permette di fare un viaggio all’interno della storia italiana.
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Indice

La storia della Rai

La Rai – radiotelevisione italiana S.p.A. viene conosciuta come Rai ed è l’azienda che in esclusiva effettua il servizio pubblico sia televisivo che radiofonico in Italia. È il primo polo televisivo nazionale ed anche uno dei più grandi d’Europa.
La sua storia inizia da lontano, nel 1924 nasce come Unione radiofonica italiana divenuto, poi nel 1927, l’Ente italiano per le audizioni radiofoniche e poi Radio Audizioni Italiane ovvero RAI nel 1944 e, infine Radiotelevisione italiana nel 1954.
Scopriamo allora, insieme, come si è evoluto il suo logo e come la sua identità visiva sia cambiata nel corso degli anni abbinando la necessità di fornire una coerenza visiva agli spettatori nell’identificazione della tv nazionale durante le varie epoche.
Storia del logo Rai
Il primo logo della Rai venne realizzato da Erberto Carboni nel 1954, era un pittore e architetto che scelse un carattere dallo stile esotico e le lettere squadrate per essere d’impatto. Il logo così creato fu subito accettato e durò per diversi anni, venne cambiato infatti solo nel 1970.
Prima di descrivere il cambio del logo ricordiamoci che Erberto Carboni realizzò per la Rai anche il suo logo Tv. In questo caso per parlare dell’enorme portata del cambiamento dell’azienda il logo rappresentava un’antenna. In questo caso la “V” diventa la base e la “T” l’antenna vera e propria deputata alla ricezione del segnale.
Come abbiamo già detto nel 1970 il logo della Rai cambia, ciò avviene su proposta di Alberto Ribera. Questo nuovo logo disegna la “R” e la “A” decisamente più tondeggianti: le lettere sembrano incastrarsi l’una nell’altra così da rendere l’impatto visivo estremamente potente per quegli anni.
Questo logo sopravvive nei canali Rai come identità visiva del marchio per oltre 10 anni, è solo nel 1983 infatti che l’azienda decide di ricreare il proprio logo per adattarsi alla nuova modernità.
In questo caso l’azienda sceglie di affidarsi a dei professionisti esterni e contatta l’agenzia ARA. Sarà proprio l’ARA a creare il nuovo logo e a seguire il rebranding aziendale con i canali che vengono ufficialmente rinominati in Raiuno, Raidue e Raitre.
Il nuovo logo così creato prevede le tre lettere tutte maiuscole e unite tra loro, i caratteri hanno curve regolari e sono raccordati tra di loro in modo perfetto. Si tende quindi a dare un’idea nuova della società.
Si sceglie di optare per un colore blu per il logo ufficiale dell’azienda mentre ad ogni canale viene dato un colore diverso e un pittogramma differente.
È così che Raiuno mantiene il colore blu, Raidue acquisisce una sfumatura di rosso mentre Raitre, appena nata, prende il colore verde. La scritte dei canali acquisiscono sfumature di colore più chiaro per identificare i numeri. I loghi della rete adottano anche tre simboli diversi: sfera, cubo e tetraedro.
Nel 1988 il logo subisce una piccola variazione: le lettere si distaccano leggermente e viene inserita la bandiera italiana all’interno del logotipo rai.
Il logo rimane in uso dal 1988 al 2000 quando l’azienda cambia radicalmente immagine. Il nuovo logo cambia carattere e da Handel Gothic sceglie un carattere tipografico molto simile al Futura. Il colore principale rimane il blu.
A fianco della scritta vengono inseriti i lineamenti di due visi (in negativo) che si guardano tra le ali di una farfalla (in positivo). Il colore scelto è quello della tecnologia, il blu ovviamente, mentre la farfalla vuole identificare l’idea di libertà e i due visi rimandano al dialogo e all’interattività della rete.
Nel 2010 il logo Rai cambia ancora, ciò avviene insieme al passaggio al digitale terrestre. Il rebranding cambia completamente lo stile. Scompare la farfalla e il logo diventa più semplice: la scritta Rai in bianco inscritta all’interno di un quadrato blu.
In corrispondenza cambiano anche i loghi dei relativi canali. Il nome Rai rimane invariato ma viene inscritto in quadrati di diverso colore:
- Blu: Rai 1
- Rosso: Rai 2
- Verde: Rai 3
- Viola: Rai 4
I nomi delle emittenti televisive acquisiscono il numero non più scritto a lettere e che richiama nel colore quello del quadrato.
In questo modo si sceglie di dare una uniformità generale all’immagine visiva della Rai che pur subendo pochi restyling rispetto ad altri loghi ha saputo cambiare all’occorrenza per adattarsi alle esigenze comunicative e rimanere nello stesso tempo iconica e riconoscibile per i milioni di italiani spettatori.
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