logo spotify

Cari amanti di grafica, in questo nuovo appuntamento con i loghi famosi, oggi parliamo del logo di Spotify.

Il servizio di streaming musicale più utilizzato al mondo ha un nome che non ha un significato recondito o particolare. I due fondatori, Daniel Ek e Martin Lorentzon, hanno infatti semplicemente vagliato una serie di nomi prima di arrivare ad acquistare il dominio di Spotify.

Ovviamente, i due imprenditori si sono mossi in modo molto efficace e veloce nella capitalizzazione del brand, e quel nome nato quasi per caso e selezionato solo perché non ve ne era traccia online, oggi è uno dei servizi più utilizzati al mondo.

Spotify resta uno strumento molto popolare prima di tutto per la sua usabilità e facilità di utilizzo, in parte anche per il suo lato estetico: logo e nome, colori e simboli sono ormai ampiamente riconoscibili. Il tutto è dovuto a un design che chiamare minimalista è poco: un cerchio con all’interno la rappresentazione visiva del suono posto su uno sfondo verde brillante.

Un logo semplice ma allo stesso tempo divertente, piacevole da guardare così come è piacevole cliccare sull’icona del telefono e iniziare a ballare. Il logo Spotify è sempre stato lo stesso? Qual è l’idea, il significato e le caratteristiche che si celano dietro il logo? Vediamoli nel dettaglio.

Indice

logo spotify oggi

Da dove nasce Spotify

storia spotify

Come dicevamo all’inizio, il nome dell’azienda Spotify è nato quasi per caso: il fondatore Daniel Ek ha infatti affermato di aver scelto questo nome da qualcosa che pensava di aver sentito dire un giorno dal suo collega co-fondatore Martin Lorentzon.

Il suffisso -ify negli anni 2000 era molto in voga tra le aziende e, anche se per errore di comprensione, il nome Spotify sembrava adattarsi bene al nuovo brand. All’epoca i due non avevano idea di stare per creare il più grande servizio di streaming musicale al mondo.

La società Spotify è stata avviata ufficialmente il 23 aprile 2006. Lanciata a Stoccolma, in Svezia, da Martin Lorentzon e Daniel Ek, la piattaforma è rapidamente diventata uno dei maggiori fornitori di servizi di streaming al mondo. Oggi Spotify ha più di 365 milioni di utenti attivi mensili in tutto il mondo e più di 170 milioni di abbonati.

I fondatori hanno dichiarato di aver voluto fornire ai consumatori digitali un modo semplice per trovare, organizzare e ordinare le canzoni che volevano ascoltare. Solo nel 2011 la società aveva già il suo primo milione di abbonati.

Due anni dopo quel fatidico giorno, nel 2008, Spotify ha introdotto il suo primo logo disegnato da Christian Wilsson. Si trattava di un logo accattivante e meno professionale, il verde dello sfondo era più sbiadito e il carattere del nome casual, con la lettera “o” che saltava rimbalzando sulla riga di base, e sopra di essa usciva fuori la classica icona del volume.

Questa immagine è leggermente diversa dal logo Spotify che conosciamo oggi e, sebbene il colore di base potesse essere già in uso, il design del logo oggi è cambiato moltissimo.

logo spotify 2008

Tale è rimasto il logo Spotify fino al 2013 quando l’icona ha avuto la sua prima grande revisione. Il logo è stato completamente ridisegnato, è stato rimosso il rettangolo di sfondo verde, e la “o” in uscita nel marchio denominativo. Durante il 2013 molte aziende hanno modernizzato i propri loghi rendendoli più eleganti e semplificati per adattarsi maggiormente all’uso comune.

In un’intervista del 2013, Christian Wilsson ha dichiarato di essere stato coinvolto nella riprogettazione del logo: i fondatori cercavano infatti qualcosa di meno stravagante pur mantenendo l’onda del logo originale.

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Evoluzione del logo Spotify

Il marchio denominativo è cambiato in un semplice affare sans-serif in caratteri neri spessi, posto accanto all’icona di Spotify: una serie di tre linee bianche curve iscritte all’interno di un cerchio verde. Le linee rappresentano la sinergia tra connettività Internet e musica nel modello di business di Spotify.

logo spotify 2013

Le tre onde, anche secondo il disegnatore, richiamano lo streaming, mentre la volontà di rendere il logo più professionale non ha cancellato il colore verde, stavolta più sfumato e innovativo, ma facilmente riconoscibile.

Solo due anni dopo il grande rebranding il simbolo di Spotify è cambiato ancora, questa volta assumendo un’estetica più luminosa. Il logo neon Spotify ha trasformato quel verde tradizionale in un verde avocado naturale nonché molto più luminoso. La decisione di cambiare colore è sembrata naturale per l’azienda. Il carattere è rimasto invece il solito sans-serif.

logo spotify oggi

Le caratteristiche del moderno logo Spotify

La decisione di modificare l’estetica del logo Spotify nel 2015 non è stata ben vista dalla comunità che non era particolarmente contenta del cambio di colore. Molti sui social si sono lamentati della comparsa di questa nuova icona sullo smartphone. Nonostante le polemiche, Spotify ha mantenuto il suo emblema spiegando appunto di aver scelto un’opzione semplificata rispetto al design precedente e mantenendo due soli colori. Oggi questo logo un po’ neon è utilizzato da tutti e anche apprezzato.

La caratteristica principale resta il fatto che il logo di Spotify resta un po’ inclinato: le linee all’interno del cerchio sono leggermente inclinate verso destra. Lo scopo di questa scelta, secondo alcune voci, sarebbe l’idea di far apparire il logo più umano e meno perfetto; altri ancora ritengono che sia un carattere di originalità dell’azienda.

Il logo di Spotify ha un design semplice e facile da riconoscere. Sebbene sia denominativo, la parte grafica del logo può essere riconosciuta anche senza la scritta tipografica, e infatti spesso il cerchio con le tre linee curve inclinate verso destra viene utilizzato da solo. Il logo Spotify è memorabile e accattivante, con un verde unico che lo rende coinvolgente. Si tratta di una tonalità avocado spesso associata alla natura e alla crescita in Pantone e Hex #11DB954.

Il design richiama la connettività e il Wi-Fi, o internet in generale. L’uso del cerchio e delle linee curve restano fondamentali proprio per il fatto che trasmettono connessione e inclusività, temi cari alla piattaforma. Il cerchio è il mondo e il verde è la creatività, tutti temi contemporanei che guardano però verso il futuro.

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