
In questo articolo vi racconterò la storia del logo Volkswagen e scopriremo insieme le origini del secolare marchio globalmente riconosciuto.
Quando si parla di auto, è davvero impossibile non rivolgere un pensiero ammirato ai prodotti dell’azienda automobilistica Volkswagen: ancora oggi, a distanza di quasi un secolo dalla sua fondazione, è una realtà che vanta stabilità, successi mondiali e un ruolo di rilievo nel settore.
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Indice

La storia di Volkswagen
Volkswagen è un ormai iconico marchio tedesco di case automobilistiche, fondato nel 1937 dal Deutsche Arbeitsfront, cioè il Fronte Tedesco del Lavoro. Fu Hitler stesso a desiderare che il progetto Volkswagen prendesse forma, quindi si tratta di un’azienda nata in tutto e per tutto sotto la sotto la dittatura nazionalsocialista di Adolf Hitler.
Oggi l’azienda è ancora una delle più grandi e prolifiche case automobilistiche del mondo, specializzata non solo in automobili, ma anche in autocarri e nei suoi iconici pulmini.
Una di quelle aziende che possono vantare un successo non solo mondiale, ma soprattutto continuativo.

Storia del logo Volkswagen
Fondata nel 1937, la Volkswagen faceva parte dell’iniziativa tedesca di fornire ai propri cittadini automobili a prezzi popolari e accessibili: lo indica il nome stesso, che letteralmente significa “automobili per le persone”.
Il primo logo della casa automobilistica comprendeva le iniziali VW all’interno di una ruota stilizzata e dentata, circondata dalle ali della svastica. Questo non è un disegno casuale, ma si tratta di un antico simbolo grafico nordico, islandese per la precisione, il Ginfaxi: un’antica runa che presumibilmente garantiva la vittoria in qualsiasi battaglia combattuta. Questa curiosità ci aiuta a comprendere le origini del simbolo volkswagen.
Come possiamo vedere, le iniziali delle parole Volks e Wagen sono state disposte all’interno di un cerchio, una sopra l’altra, e incastonate in una ruota dentata il cui perimetro sviluppa, appunto, un tema grafico che è una reinterpretazione della svastica nazista.
Nel 1939, la primissima versione del logo Volkswagen subì già una revisione non indifferente. I riferimenti alla croce sono scomparsi, ma la ruota dentata rimane. Il nuovo design è ancora composto dalla V e W, tranne per il fatto che i caratteri sono stati ingranditi e le sue proporzioni diventano simili a quelle odierne.
Questo fu il logo Volkswagen fino al 1945.
Quello che va dal dopoguerra, appunto dal 1945, all’inizio degli anni ’60 è il logo Volkswagen più longevo in assoluto. Durò ben 15 anni e divenne famoso non solo con il Maggiolino, ma anche con i diversi furgoni T1.
La ruota dentata scompare e il disegno delle lettere si allarga: tutti fattori che rendono il logo estremamente riconoscibile, ben proporzionato e impattante sul grande pubblico.
Dal 1960 al 1967 abbiamo l’unico logo Volkswagen con una singolare forma quadrata. In questi anni l’azienda di Wolfsburg si stava aprendo ai mercati internazionali, soprattutto nel Nord America, ed era diventato necessario creare un logo che fosse il più globale e distintivo possibile.
Si tratta però di un logo che ebbe una vita relativamente breve. Infatti, nel 1967 fu rivisto. Il nuovo design era molto simile al logo del dopoguerra, ma questa volta era più sottile. Inoltre, i colori non erano più il bianco e nero: il blu utilizzato in questo logo appare ancora oggi.
È il logo Volkswagen più essenziale e minimalista nella storia di questa azienda automobilistica: almeno fino a poco tempo fa!Negli anni ‘70 la Volkswagen sperimenta un boom incredibile e sbarca addirittura in Cina: i tempi erano maturi per l’elaborazione di un nuovo logo, che avvenne nel 1978. La grafica di base rimane la stessa e la bidimensionalità non cambia.
I colori sono invece invertiti, con il blu come sfondo e il bianco nelle lettere, adottando oltretutto una doppia cornice.Nei successivi 11 anni, il logo Volkswagen è cambiato ben tre volte.
La prima versione, durata fino al 1995, è la più semplice di tutte: è praticamente lo stesso logo utilizzato tra il 1945 e il 1960, ma con il colore azzurro anziché nero.
Dal 1995 al 2000, invece, si torna alla grafica degli anni ’70 e ’80, ma con proporzioni e colori leggermente differenti, che cambiano di poco.Con il terzo millennio arriva la tridimensionalità, con un nuovo logo che sembra poggiare su una specie di piattaforma rotonda. Il blu diventa un po’ meno intenso, soprattutto nella seconda versione, che dura solo due anni, dal 2010 al 2012, mentre le proporzioni sono ormai fisse.
Il logo Volkswagen successivo, quello che ha accompagnato la vita dell’azienda dal 2012 al 2019 ed è ora in fase di sostituzione, è sostanzialmente una versione ancora più tridimensionale, e leggermente più piccola della precedente. Questa è l’ultima evoluzione di un concetto che sta cambiando per accompagnare la Volkswagen in una nuova era di mobilità elettrica.
Ed eccola, la versione finale e ultra minimale del logo Volkswagen, arrivata nel 2019. Il logo attuale è stato progettato per celebrare il lancio delle elettrocar da parte del marchio.
È futuristico, semplice e sofisticato. Il logo Volkswagen è tornato ad una struttura flat, che lo rende più moderno ed elegante.
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Mi raccomando, trattalo bene, è un’opera storica!
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