Sono tante le domande che circondano il tema del restyling di un logo, quindi andremo per step iniziando dal cosa è, fino a terminare col perché.
Il restyling di un logo è una “rinfrescata” grafica alla nostra immagine aziendale. Premetto che questo processo di rimodernamento è obbligatorio per tutte le aziende e tutti in brand in generale. Quindi, a questo punto, possiamo spiegare il perché?
In realtà i perché possono essere più di uno:
- Il primo motivo è che col tempo un azienda si sviluppa, cresce e quindi modifica il suo focus. Ossia il cuore dell’azienda, motivo per cui deve anche cambiare il suo concept grafico. Metto in esempio il restyling del logo di Google perché nella versione più conosciuta (quella 1999/2015) trasmetteva eleganza col font Serif Catull. Nel 2015 il restyling grafico ha trasformato il concetto di eleganza in innovazione e funzionalità col nuovo font Product Sans.
- Il secondo motivo è delineato dalla tendenza grafica del periodo storico. Se ci pensiamo bene, un qualsiasi logo di un anno fa, sicuramente potrebbe andar bene anche per oggi. Ma il design di un logo di 10 anni fa, può essere apprezzato anche oggi?
- Il terzo motivo è dato dalla versatilità dello stesso. Questo motivo è assolutamente fondamentale. Pensate che oggi un logo non deve essere flessibile e adattabile solo al biglietto da visita o alla busta intestata o ad un’insegna, come invece era imprescindibilmente 30 anni fa. Oggi, e ve lo dico per esperienza personale, raramente mi viene richiesto il logo restyling per applicazioni come la busta intestata. Ma, piuttosto, la versione quadrata su Facebook oppure la firma nella email.
Un’infinità di grandi brand, soprattutto nell’abbigliamento, hanno abbandonato le linee sinuose per un font a bastoni che fosse leggibile e chiaro nei dispositivi mobili. Un logo restyling piuttosto azzardato, ma sicuramente funzionale.
La funzionalità è alla base di un logo. Dico sempre ai miei cari clienti: “Non importa se il logo piace a te, l’importante è che funziona… e per funzionare deve piacere al tuo target!“.
Sembra strano, ma è così!
Pensate che nel lontano 1971, il logo nike creato da una studentessa di Portland, Carolyn Davidson, non piacque più di tanto a Phil Knight che, appena vide le proposte, le scarto tutte tranne una.
“Meno peggio, mi dovrò abituare”, disse appena vide quella grafica a forma di falce deformata, lo Swoosh.
Ti consiglio di leggere l’affascinante storia del logo nike
Questa storia dimostra che creare un logo forte, che duri nel tempo, non è facile e bisogna sempre affidarsi ad un professionista.
Per molti fare il restyling di un logo corrisponde a:
- scegliere un nuovo font tipografico
- scegliere una nuova palette di colori
- modificare forma e pay-off
Mai e poi mai! Niente di tutto questo, ma significa semplicemente dare uno stile più moderno e funzionale, mantenendo il concept aziendale. Il brand deve essere riconoscibile dal logo, se dopo il restyling non lo è, vuol dire che sono stati fatti degli errori.
Tranne per poche aziende che per fortuna della sorte o per altre combinazioni hanno beccato il jolly, come Nike ed Apple, il logo negli anni ha sempre la necessità di subire un restyling.
Il restyling è dettato dai tempi e dalle esigenze di mercato. I dispositivi con schermo piccolo, come smartphone, o addirittura smart watch, hanno obbligato un’infinità di aziende a rendere più leggibile il proprio logo, il proprio nome, il proprio Brand.
La famiglia dei font SANS-SERIF oggi, più che mai, è tornata di tendenza per via della sua ottima versatilità a discapito dell’eleganza.
Fare il restyling di un logo è più semplice di creare un logo da zero?
Questa è una domanda che ricevo spesso sotto altre forme: “Fare il restyling di un logo mi costerà di meno?”
In realtà gli step nella progettazione/esecuzione sono sempre gli stessi, quindi stessi tempi realizzativi, ciò consegue che il costo è il medesimo (vuoi sapere quanto costa fare un logo?).
Vuoi saper quali sono gli step per la realizzazione di un logo professionale.
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